La consulenza in materia d'investimenti finanziari è da tempo al centro di un ampio dibattito in Europa tra autorità di vigilanza, industria finanziaria e associazioni dei consumatori, avuto riguardo alle tutele e alla cura degli investitori e alla competizione dell'industria dei servizi finanziari.
Una questione oggetto di grande attenzione è se forme di remunerazione indiretta dei distributori e dei consulenti finanziari (non indipendenti) (c.d. inducements), attualmente consentite sotto stringenti condizioni, possano frenare la diffusione di sistemi automatizzati di consulenza finanziaria prestata tramite applicativi digitali (Robo-advisors) nei diversi Paesi europei e al contempo ritardare un ulteriore sviluppo del settore Fintech.
Il dibattito si è riacceso nel corso della revisione della MiFID II, direttiva di riferimento in materia.
In questo contesto, Il Sole 24-Ore ha chiesto a Giuseppe D'Agostino, esperto del Fintech, di esprimere le sue opinioni sul futuro dei sistemi di Robo-advice e sulle condizioni per un loro utilizzo da parte del pubblico degli investitori con particolar riguardo alla situazione italiana.