“Gli insetti? Sono il cibo del futuro..."

“Gli Insetti? Sono il Cibo del Futuro (...) anche se i consumatori non sono ancora pronti per questi nuovi trend, la Pepsi deve essere pronta” (Indra Nooyi, CEO di Pepsi)

Pasta e barrette energetiche a base di farina di grilli, sugo alla Bolognese di larve e, al posto della scatoletta di tonno, una prelibata Zebra Tarantula. Questo è quello che potremmo trovare, a partire dal 2018, anche nei supermercati italiani e che è già una realtà negli Stati Uniti ed in alcuni Paesi del nord Europa.

Il nuovo regolamento sui Novel Food, entrato in vigore lo scorso Dicembre ma applicabile dal 2018, ha infatti ampliato la nozione di “nuovi alimenti”, rendendola atta a ricomprendere al suo interno anche gli insetti.

In base alla legislazione europea, sono considerati nuovi alimenti, gli alimenti non utilizzati in misura significativa per il consumo umano nell'Unione prima del 15 maggio 1997. La qualificazione di un alimento come “nuovo” determina l’impossibilità di procedere alla sua libera immissione nel mercato e la necessità che lo stesso sia previamente autorizzato dalla Commissione, a seguito del parere positivo rilasciato dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento sui Novel Food, la qualificazione degli insetti come “nuovo alimento” era piuttosto controversa a livello Europeo, principalmente a causa della lettera non chiara del vecchio Regolamento.

Queste incertezze interpretative si sono così tradotte in un approccio differenziato da parte degli Stati membri, che ha determinato soluzioni differenti con riguardo alla loro commerciabilità.

La maggior parte degli Stati Europei (tra i quali Italia, Lussemburgo, Finlandia ed Irlanda) ha considerato gli insetti, sia le parti di essi, come un “nuovo alimento” e pertanto in assenza di autorizzazione ne ha vietato la commercializzazione.

Altri Stati (come Belgio, Olanda) non hanno ritenuto gli insetti rientranti nell’ambito di applicazione del Regolamento sui Novel Food, consentendo la commercializzazione di alcune specie, selezionate sulla base del limitato rischio per la salute che queste ponevano.

Infine, singolare è l’approccio di altri Stati (quali Germania e Regno Unito), i quali - avvalorando un’interpretazione letterale del regolamento - hanno qualificato come “nuovi alimenti” solo i prodotti costituiti da parti di insetti, non ritenendo invece necessaria l’autorizzazione per la commercializzazione degli artropodi interi.

Questo scenario frammentato è destinato a cambiare a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Regolamento sui Novel Food. Il Regolamento non solo include gli insetti tra i “nuovi alimenti”, ma prevede una procedura semplificata per la loro immissione in commercio qualora si dimostri che gli stessi hanno una storia di uso sicuro in Paesi Extraeuropei.

Nonostante allo stadio attuale l’entomofagia appaia abbastanza lontana dalle abitudini alimentari del consumatore medio, molte aziende vedono negli insetti opportunità per un nuovo business.

Gli Insetti? Sono il Cibo del Futuro (...) anche se i consumatori non sono ancora pronti per questi nuovi trend, la Pepsi deve essere pronta”, parola di Indra Nooyi, CEO di Pepsi. Previsione, questa, che merita di essere presa sul serio dato che dieci anni fa Indra Nooyi anticipò la virata dei consumatori verso il consumo di cibi healthy.

Ne sono convinti anche gli imprenditori che lo scorso maggio hanno costituito la North American Edible Insect Coalition, associazione che ha quale fine istituzionale quello di agevolare la collaborazione tra i vari stakeholders e promuovere il consumo di insetti come alimenti e mangimi.

Analoghe esigenze hanno portato alla costituzione, nel 2015, dellIPIFF (International Platform of Insects for Food and Feed): Ong con sede a Bruxelles che ha tra i propri obiettivi la diffusione della conoscenza dell’entomofagia e la promozione della collaborazione tra i vari stakeholders.

Gli insetti nel piatto?....il futuro in fondo non sembra più così lontano.

 Questo articolo è un estratto della newsletter FlashFood 1.0 - Dicembre 2016

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